Franca Valeri e Suso Cecchi d’Amico

Oggi tutta l’Italia festeggia Franca Valeri: 100 magnifici anni di una straordinaria Signora del nostro Spettacolo.

Artista a tutto tondo, si è conquistata uno spazio in un mondo prettamente maschile. Ricordata per le sue maschere televisive e i suoi famosi ruoli cinematografici, in realtà giganteggia fra i grandi autori di una comicità moderna.

 
Non è un caso che nel trio de Il teatro dei Gobbi accanto a lei ci fossero Vittorio Caprioli, Alberto Bonucci e, quando quest’ultimo lasciò, Luciano Salce.
 
Quattro autori arguti, sempre un passo avanti, autori che seppero innovare e raccontare con un linguaggio non comune la nostra società.
 
Franca Valeri è la risposta femminile ad Alberto Sordi, a cui era legata da reciproca stima. Pur avendo linguaggi profondamente differenti, entrambi ci hanno saputo raccontare l’Italia attraverso “tipi”.
 
In un mondo di maggiorate e di miss, ha portato la propria sicurezza di donna intelligentissima spesso imbruttendosi, regalandoci personaggi immortali.
 
Donna colta, elegante e di grande personalità ci ricorda ogni giorno che le donne possono essere ciò che vogliono e non ciò che gli altri si aspettano che siano.
Non meno straordinaria fu Suso Cecchi D’Amico, di cui oggi ricorrono i dieci anni dalla scomparsa.
Quando penso alle donne che hanno punteggiato la storia dell’emancipazione femminile, che hanno aperto sentieri nuovi, che hanno offerto modelli positivi, non posso che nominare anche lei.
Divina nella sua signorile semplicità, di grande carattere, trovò naturale fare un mestiere allora decisamente maschile.
È quel “trovare naturale” far ciò per cui aveva un grandissimo talento, ma considerato “da uomini”, la dice lunga su questa donna, classe 1914. Sollecitata sull’argomento rispondeva che non si era mai posta nemmeno il problema: aveva lavorato e goduto di quel lavoro tanto amato. Punto.
Certo, frequentò solo uomini intelligenti e di spessore, i cretini li evitò sempre come la peste e già solo questo è un insegnamento. Senza di lei il cinema italiano più che zoppo sarebbe addirittura miserrimo.
La straordinarietà di queste due grandi donne sta proprio nell’essere state fedeli a sé stesse, nell’aver vissuto con coerenza e rispetto di sé, divenedo oggi un modello controcorrente, in tempi in cui mai come ora la donna è davvero un oggetto, perché i modelli che serve e a cui si piega hanno spazzato via anni di lotte per farci riconoscere innanzitutto contenuto più che forma, ma come ribadirlo in tempi in cui la forma è tutto?
Ho una stima grandissima per Franca Valeri e Suso Cecchi D’Amico, trovo che soprattutto le giovanissime dovrebbero riscoprire figure così di spessore e riprendere quel cammino di riscatto, che non è fatto di quote rosa, perché siamo una specie da tutelare, non è fatto di modelli da bambole gonfiabili e gonfiate, ma è popolato di straordinarie donne, che hanno vissuto una vita piena, consapevoli anche della propria femminilità. Una femminilità che ha canoni più duraturi e affascinanti di ciò che vedo sbandierato miseramente sui social e in tivvù.
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