River to River a Milano. The best of RtR 2016

Il bellissimo festival fiorentino di cinema indiano, River to River, per il quarto anno consecutivo porta a Milano il proprio best of. Dal 3 al 5 febbraio presso lo Spazio Oberdan in Via Lecco 2, il meglio della scorsa rassegna sarà offerto a quanti vorranno ritrovare o scoprire la più grande industria cinematografica al mondo.

In Italia poco o niente si sa di Bollywood e spesso quel poco è confuso e riassunto in qualche pellicola canterina, ma il cinema indiano è molto di più: sarebbe come voler rappresentare il cinema italiano attraverso – che so – i cinepanettoni!

La cinematografia indiana conta di certo una considerevole produzione popolare, ma è anche di grande qualità. Diversificata e soprattutto con grandissimi professionisti in ogni campo. Dispone spesso di notevoli badget e di un enorme bacino di spettatori in costante crescita. I suoi attori sono sempre più conosciuti e finalmente anche in Italia, grazie alla presenza di considerevoli comunità di immigrati e al crescente interesse, cominciano ad arrivare in alcuni cinema di grandi città del nord titoli importanti quasi in contemporanea con l’uscita nelle sale indiane, in lingua originale e sottotitolati.

Molto ha fatto fino ad oggi questo delizioso festival, arrivato ormai alla sua 17.a edizione il prossimo dicembre. In un’atmosfera di grande entusiasmo e cordiale partecipazione ha creato un magnifico ponte fra due sponde, fra l’Arno e il Gange: questo il senso del suo nome.

Per chi vive nel capoluogo lombardo The best of River to River 2016 è un’occasione da non lasciarsi scappare, per vivere un fine settimana diverso, lanciando uno sguardo privilegiato su un Paese che è troppo ricco e complesso per liquidarlo con qualche commediola graziosa.

Kapoor and sons

Il programma si aprirà con Kapoor and sons, che è valso ai Filmfare Awards un meritatissimo premio come miglior attore non protagonista a uno dei grandi veterani del cinema indiano: Rishi Kapoor, qui nella parte del nonno. Ad affiancarlo Rajat Kapoor, che qualcuno ricorderà in Monsoon wedding, e i due giovani divi Alia Bhatt e Sidharth Malhotra. Un film davvero bello, in cui ogni attore dà prova del livello artistico degli interpreti di questa cinematografia, che non ha nulla di improvvisato, ma al contrario ha una storia straordinaria lunga più di un secolo, fatta di grandi eccellenze.

Sabato pomeriggio ci sarà la proiezione del cortometraggio e del documentario, vincitori della scorsa edizione. Di quest’ultimo, Cities of sleep, posso solo dire che vi arriverà dritto al cuore, passando però dallo stomaco: vi trascinerà in un viaggio in cui sarà impossibile ad un certo punto non “sentire”, fino a ritrovarvi emotivamente in mezzo a quel vagare.

Budhia Singh Born to run

In serata vi aspetta il lungometraggio vincitore, Budhia Singh Born to run. Lo riassumo così: assolutamente bello. Un film che volerà fra un magnifico girato e una storia, vera, che non vorrete lasciar andare quando scorreranno i titoli di coda.

Il film che domenica chiuderà la rassegna mi è particolarmente caro, perché parla di donne ed è girato da una donna: Parched di Leena Yadav. Un microcosmo femminile in una delle zone più magiche dell’India, il Rajasthan. Uno spaccato dell’universo femminile indiano, così ricco, così variegato e spesso così provato. E’ un film molto bello, che non vi lascerà indifferenti. Come me vi innamorerete di queste quattro protagoniste.

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