Un cuoio capelluto sano

Un cuoio capelluto sano | Aida Mele MagazineUn cuoio capelluto sano è il primo passo per avere bei capelli.

Noi donne di oggi non abbiamo quasi più le folte chiome delle bisnonne, perché sono cambiati l’alimentazione, lo stile di vita e perfino l’assetto ormonale medio.

Se curiamo la lunghezza, ma trascuriamo “il terreno di crescita”, i nostri capelli non potranno mai essere belli.

Non importa se folti o meno, non importa se grossi o fini né se colorati o naturali, purché sani.

Per avere una bella pelle ci preoccupiamo di rinnovarla, eliminando le cellule morte. Bene, col cuoio capelluto è lo stesso.

Stiamo però parlando di un cuoio capelluto privo di patologie e integro, perché altrimenti la risposta è nelle mani di un dermatologo.

Io vi propongo qui un rimedio molto semplice e facile da fare in casa per riattivare la circolazione e pulirlo in profondità.

Ingredienti

  • un vasetto di yogurt greco bianco e privo di ogni ingrediente che non sia latte o fermenti
  • olii essenziali rigorosamente puri e privi di additivi
  • un bel cucchiaio di bicarbonato alimentare

Occorrente

  • un cucchiaio o una spatola non in metallo
  • un pennello per tinture
  • una ciotola

Procedimento

Versate lo yogurt nella ciotola e aggiungete gli olii essenziali necessari secondo quanto segue. Mescolate. Unite poi il bicarbonato e continuate a mescolare.

Quando tutto sarà perfettamente amalgamato, mettetelo sul cuoio capelluto aiutandovi col pennello, dividendo i capelli così come fareste per tingerli.

Una volta terminato, massaggiate delicatamente.

Sciacquate accuratamente e lavate come d’abitudine i vostri capelli. Noterete subito che vi occorrerà una dose minore di shampoo.

Quest’ultimo sia di qualità e poco aggressivo. Com’è buona regola sempre, un solo lavaggio.

Proseguite con il balsamo o l’impacco e la piega.

Vi accorgerete che il vostro cuoio capelluto apparirà più bianco e che i capelli resteranno puliti più a lungo.

Se la base resta sempre la stessa ovvero yogurt greco – perché più compatto di quello tradizionale, che cola – e bicarbonato, ciò che determina l’indicazione sono dunque  gli olii essenziali.

Vediamo insieme quali usare e miscelare fra loro. Attenetevi al numero di gocce indicato, perché sono molto concentrati.

Cuoio capelluto grasso

  • 4 gocce di olio essenziale di Rosmarino per stimolare la microcircolazione e detossinare
  • 4 gocce di olio essenziale di Lavanda per purificare e regolare il sebo

Cuoio capelluto con forfora grassa

  • 4 gocce di olio essenziale di Lavanda
  • 4 gocce di  olio essenziale di Eucalipto per disinfettare e sfiammare oppure di olio essenziale di Patchouli per riequilibrare e disinfettare

Cuoio capelluto con forfora secca

  • 3 gocce di olio essenziale di Mimosa, eudermico ed idratante
  • 5 gocce di olio essenziale di Manuka per un’azione antibatterica specifica o Eucalipto

Cuoio capelluto normale

  • 8 gocce di olio essenziale di Gelsomino per rigenerare il cuoio capelluto

Gli olii essenziali, essendo fortemente concentrati, possono avere controindicazioni.

In generale vi dico che quanto qui proposto non è indicato per donne in gravidanza o allattamento, per bambini e per soggetti affetti da epilessia.

Buona regola è sempre, anche nei casi meno specifici, non esporsi al sole dopo l’uso di olii essenziali.

Questo trattamento potrete farlo una volta al mese, ma se vorrete fare un ciclo profondo ai cambi di stagione o in periodi difficili per il vostro cuoio capelluto, allora per le successive tre settimane eliminerete il bicarbonato e userete solo yogurt e olii essenziali.

Per il resto vi regolerete come sopra: massaggio, risciacquo, shampoo e balsamo.

Normalmente i capelli si lavano ben prima dei sette giorni, questo vuol dire che alternerete il trattamento affinché non ne facciate più di uno a settimana.

Complessivamente farete dunque quattro trattamenti in un mese, per riprenderne soltanto uno di mantenimento il mese successivo.

Per il probelma della caduta dei capelli – oggi diffuso anche fra noi donne – vi rimando a questo articolo.

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