Un matrimonio elegante. Gli invitati

Un matrimonio elegante. Gli invitatiDopo essermi occupata della sposa, regina incontrastata di ogni matrimonio, e dello sposo, comprimario un po’ in ombra, ora voglio parlarvi degli invitati.

Spesso l’invito che trovate in una partecipazione reca in calce l’acronimo R.S.V.P. ovvero Répondez, s’il vous plaît (rispondete, per favore).

Queste quattro letterine non sono un decoro, né una prassi svuotata di senso, ma un invito nell’invito. Una persona gentile ed educata, al ricevimento dello stesso, sarà solerte nel far sapere se ci sarà e in quanti saranno presenti, qualora l’invito fosse diretto alla famiglia.

Quanto prima gli sposi potranno contare su un numero certo tanto prima potranno provvedere a stabilire il numero dei coperti ed eventuali camere da prenotare per gli ospiti. Ricordate che spesso il numero decide gli accordi sui costi.

Quindi il primo regalo da fare agli sposi è dargli una mano ad organizzare quel giorno di festa per ciò che a noi è dato.

Se non avete indicazione scritta o vebale del tenore della cerimonia (il famoso dresse code) e non siete così in confidenza da poterlo chiedere, la cosa migliore è di non discostarsi dalle buone regole.

Un matrimonio elegante. Gli invitatiPer gli uomini un abito dal taglio perfetto, con piega ben stirata e lunghezza corretta delle maniche – che lascino uscire il polsino – e dei pantaloni – che scoprano il solo tacco e che non si affloscino a fisarmonica sulla scarpa – sarà la scelta perfetta.

Si spazi fra il grigio e il blu, con calza lunga di filo e rigorosamente scura. Cravatta chiara e sobria. Cravatta, non plastron o farfallino. Camicia bianca con collo senza bottoncini, ben inamidato.

Bracciali e braccialetti, lasciateli a casa. Un buon orologio, possibilmente discreto, al massimo gemelli e un fermacravatta sarà tutto ciò che potrà adornarvi.

Superfluo dire che i signori non dovrebbero lasciare scie di profumo, mentre dovranno tenere la giacca abbottonata (mai l’ultimo). Il cellulare in mano o sporgente dalla tasca non è un buon complemento. Lasciatelo, eventualemnente, nella borsa della signora che vi accompagna. Potendo.

Spero sia superfluo dire che al rinfresco, o pranzo o buffet che sia, la giacca non si toglie.

Un matrimonio elegante. Gli invitati

Noi donne abbiamo più libertà di scelta e questo ci espone maggiormente a scivoloni di stile.

Partendo dalla testa: il cappello è sempre una buona scelta a patto che sia in concerto con l’abito indossato e che non sia in stile Ascot, perché gli eccessi nelle stravaganze e nelle dimensioni sono sempre una pessima idea al di fuori dell’appuntamento ippico inglese.

L’abito non sia mai bianco – colore esclusivo della sposa… anche quando non lo sceglie – o nero o viola, per il resto sbizzarritevi. Lungo o corto dipende. Normalmente il corto è per il matrimonio di mattina, anche se, paradossalmente, è il matrimonio più formale.

L’importante, se la cerimonia si svolge in chiesa, è che l’abito sia rispettoso del luogo, quindi evitate le scollature generose, gli spacchi vertiginosi e le trasparenze da pin up. Cose, fra l’altro, mai eleganti.

Mi rendo conto che dfficilmente oggi si portano, ma, per esattezza lo dico: la gamba elegante è quella che indossa una calza. Ce ne sono di estive leggerissime e senza cuciture. Consiglio un secondo paio di emergenza, perché si smagliano più facilmente. Se proprio non volete indossarne allora che le vostre gambe siano curatissime.

In quanto alle scarpe, croce & delizia, un unico suggerimento: se non siete abituate al tacco dodici, avete due scelte: o vi assicurate che sarà un pranzo lungo e che non si ballerà o ripiegate su qualcosa di più comodo.

Non è elegante lamentarsi del mal di piedi né è bello imitare alcune “signore” della tivù, che si tolgono le scarpe, quando non riescono più a sopportarle.

Capisco che i matrimoni rientrino fra quelle occasioni in cui sfoggiare i propri gioielli, ma ricordate di non eccedere: alle volte basta un gioiello importante da abbinare a qualcosa di prezioso, ma meno vistoso.

Anche alle signore raccomando di non fare il bagno nel profumo per evitare che chi siederà loro accanto non pasteggi a Chanel. Anche col trucco e parruco sarei cauta: ricordate che deve “tenere” ore.

Riguardo al regalo è sempre bene inviarlo o consegnarlo per tempo a casa degli sposi, dell’uno o dell’altra a seconda di chi ha fatto l’invito.

Parlando di bambini dico subito che, se non avete un legame molto stretto di parentela, è bene lasciarli a casa: farete un favore innanzitutto ai piccoli, poi a voi stessi – che potrete così godervi in tranquillità la festa – ed infine agli sposi, a cui toglierete un pensiero.

A tutti dico, se avete qualche dubbio sul galateo a tavola, di fare un ripassino – che non nuoce mai – così sarete più a vostro agio e, soprattutto, metterete a proprio agio chi siederà al tavolo con voi.

Un piccolo esempio: seduti ad un tavolo tondo può essere più difficile avere punti di riferimento e così è accaduto che un commensale, che si era servito nel piattino di destra, abbia costretto tutti a fare altrettanto per non dovergli dire – nell’imbarazzo generale – che quello non era il suo piattino del pane, ma il mio.

Un matrimonio elegante. Gli invitati

 

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