Arrivano le feste e chi organizzerà qualcosa a casa propria pensa già a come apparecchiare la tavola, addobbarla, scegliere tovaglia e servizi. Certo, se non si è abituati ogni giorno ad apparecchiare secondo buone regole, ma improvvisando con semplicità, qualche dubbio in queste grandi occasioni può venire.
Considerato che i sottopiatti, tanto in voga negli anni addietro, sono stati rimpiazzati spesso da creazioni più o meno felici, possiamo dire che la tavola riuscirà benissimo anche senza, quindi se non li avete non datevi pena.
Che si scelga qualcosa di moderno o di assolutamente classico per i singoli coperti, l’importante è ricordare qualche piccola regola perché la tavola sia sempre riuscita.
Iniziando dai decori, attenzione alle candele: la cera macchia, quindi sappiatevi regolare scegliendo magari candelieri e composizioni che mettano a riparo la vostra tovaglia. I candelabri sono belli, ma richiedono una tavola solenne e un’attenta valutazione delle altezze.
Per i centrotavola andrà bene tutto ciò che sia sobriamente a tema e non eccessivamente alto e ingombrante.
Riguardo poi alla mise en place ovvero al coperto, ricordatevi di non strafare se il vostro stile è abitualmente poco formale, per non rischiare di cadere in eccessi poco… pratici.
Oggi voglio considerare un pranzo o una cena delle feste, così come la vedremmo nella maggior parte delle case italiane. Senza eccedere.
Qui sopra trovate indicazione di un coperto corretto, che non incomodi né la padrona di casa, che da sola dovrà servire e poi rassettare, né l’ospite, che potrà sentirsi a proprio agio seppur in una circostanza particolare.
Il tovagliolo oggi viene normalmente posto a sinistra, ma non crediate che porlo alla destra denoti cattiva educazione. In verità la nostra tradizione ha sempre seguito più la seconda soluzione che la prima, mutuata da una tavola internazionale con impronta decisamente anglosassone.
Quello che però dovrete assolutamente evitare è di porre a tavola le tazze, così come mille volte avrete visto fare nei film americani. Il caffè accompagna spesso le loro pietanze, ma non le nostre.
Va anzi ricordato che il caffè andrebbe servito in salotto. Oggi però, per praticità e disponibilità o disposizione degli ambienti, si serve comunemente a tavola.
Porterete il necessario su un grande vassoio o su un carrello dopo aver sparecchiato dolci e frutta, con relative stoviglie e bevande. Lascerete solo l’acqua e il relativo bicchiere. Se userete un carrello, potrete avvantaggiarvi portando anche i liquori con i necessari bicchieri e piccoli cioccolatini.
Nella foto trovate l’apparecchiatura di base, che prevede anche le posate da pesce e due bicchieri per i vini oltre quello per l’acqua, ma potrete renderla ancora più essenziale, prevedendo le tre classiche posate: forchetta, cucchiaio e coltello, più posatine, e due soli bicchieri a cui aggiungerete la flûte, che andrà messa alla destra dei due, fra i due calici. Se invece i bicchieri saranno tre, andrà sempre messa alla destra degli stessi, ma fra quelli dei vini.
Se non avete i piattini da pane, che non possono essere sostituiti ad esempio con quelli delle tazze da tè o da latte, non datevi pena. Non avendo noi Italiani l’abitidine di imburrare fette o panini durante i pasti, che non siano le prime colazioni, potrà essere un’idea carina sostituirli con centrini pulitissimi e ben stirati, ma non inamidati, per non contaminare il pane con sostanze chimiche. Le dimensioni saranno poco più di quelle di un panino tipo rosetta.
Potrete disporvi con garbo e gusto già due piccole fette o un panino nel momento in cui apparecchierete. Ovviamente, in questo caso, non li sparecchierete al momento di servire i dolci come fareste con quelli veri e propri, per non creare confusione e scie di briciole, vi limiterete solo a togliere il pane e i suoi avanzi.
Resta inteso che questo è un suggerimento per una tavola legata ad un evento particolare, come può essere una tavola natalizia, alla quale si concede qualche frivolezza o tocco originale. In circostanze più usuali, se non avete il piattino del pane, fate senza e basta.
In una tavola non troppo formale, la semplicità e la disinvoltura saranno sempre le scelte migliori.
Le mezzelune o i piattini per i contorni così come le apposite ciotole per l’insalata andranno alla sinistra del piatto, sotto quello per il pane e verranno portate a tavola prima di servire i secondi.
La carne dovrà sempre seguire il pesce e mai il contrario.
Le posatine per frutta e dolce è bene apparecchiarle fin da principio, in modo da evitare di doverle poi servire con i rispettivi piattini. Il senso è sempre quello della praticità.
Man mano si porteranno a tavola le pietanze con le rispettive posate di servizio e i vini di accompagnamento. L’acqua ovviamente verrà servita da subito, possibilmente in caraffa, anche se gassata.
Ciò che proprio non dovrà mai comparire sono gli stuzzicadenti!
Si sparecchierà ogni cosa, vini ed acqua esclusi, al momento di servire i dolci. La frutta chiuderà il pasto. Quella fresca prima di quella secca.
Una nota a parte meritano i sottobicchieri, li avrete magari in argento, avuti forse in dono alle nozze: desolata, non trovano mai posto su una tavola con ospiti.
Il sottobicchiere, come il portatovagliolo, è un oggetto familiare, di uso quotidiano, pensato per preservare la tavola da macchie.
Un ospite deve sentirsi a proprio agio e la padrona di casa dovrà fare in modo che la propria preoccupazione per macchie e stoviglie non aleggi creando disagio.
In fondo il galateo non è che questo: un codice di rispetto verso se stessi e verso gli altri, in modo che ciascuno viva senza urtare la suscettibilità altrui, evitando imbarazzi e mortificazioni.
Una brava padrona di casa è tale se sa far sentire ben accolto un ospite e quest’ultimo sarà una persona educata se non creerà né disagi né problemi alla padrona di casa e agli altri ospiti.