L’anno che verrà… è già arrivato e da qualche giorno, ma oggi è il vero principio dell’anno lavorativo. Per moltissimi.
Abbiamo tutti attraversato il passaggio da un anno all’altro, ognuno come ha potuto, saputo e voluto, ma poi questo capodanno cos’è se non lo scatto nella casella delle unità di quel certo contatore che registra il tempo della nostra vita, alla fin fine. Immagine un tantinello retorica, ma tant’è.
Non è vero, ma ci credo
I riti scaramantici e propiziatori non saranno mancati e in molti saranno corsi a leggere gli oroscopi, perché ognuno di noi si affaccia all’anno nuovo con una sorta di vertigine, perché sporgiamo tutti sull’ignoto e l’ignoto non ha mai un aspetto confortante.
Dunque in tanti saranno andati a controllare se Saturno è contro, se Giove è favorevole, se Marte non si mette di traverso e compagnia cantante, confidando che nel 2025 i propri pianeti trovino la giusta quadra da metterci al sicuro da guai e infelicità.
Non ho nulla contro gli astrologi, ma personalmente preferisco loro la Provvidenza. In quanto al resto posso giocarci, ma non riesco a prenderlo sul serio: bastassero un grappolo d’uva, un piatto di lenticchie o uno slip rosso, saremmo tutti al sicuro e così non è.
Come dico sempre, la vita non è esattamente una passeggiata di salute e ci vuole qualcosa di più consistente di qualche rito apotropaico. L’anno che verrà comunque è un mistero, chissà come ci troverà il prossimo 31 dicembre… Lo sa solo il buon Dio e nessun astrologo per quanto grande sia la sua conoscenza dei pianeti.
Bisacce in spalla
La qualcosa può dare una certa ansia, ma poi alla fine è la sintesi della nostra posizione di fronte alla vita in generale. Si cammina per questo mondo con ciò che si ha, senza conoscere né il cammino né la meta. Personalmente direi meglio se nel bagaglio si ha la fede, perché la vedo duretta a contare solo su se stessi, limitati e fragili come siamo, ma è una mia modesta visione del tutto.
I timori e le speranze li portiamo nella bisaccia più grossa. Nell’altra ci infiliamo i sogni, ma con gli anni questa si fa più leggera, non solo perché strada facendo qualcuno riusciamo a realizzando, ma anche o soprattutto perché di sogni ne lasciamo più d’uno lungo il cammino. Lasciare andare ciò che non era per noi è un’arte difficile da coltivare, lo so, ma con un po’ di grazia e fiducia nel futuro si può esercitare.
2024, ciaone!
Non so come sia stato il vostro 2024, il mio piuttosto… bisestile, direi. Pesantuccio anzichè no. Gradirei un 2025 decisamente meno impegnativo! Quanto lo sia stato lo dimostra il vuoto di un anno su questo blog: da Halloween ad Halloween.
Il blog è il mio angolino del tempo extra, ergo nel 2024 non ne ho avuto affatto! Pazienza. Vedremo se l’anno che verrà sarà più generoso.
Intanto a voi lettori, iscritti, saltuari o occasionali che siate, auguro un anno davvero buono e al mondo che raddrizzi il tiro.
Grazie per gli auguri di buon Anno che naturalmente contraccambio. Del 2024 non posso lamentarmi e comunque non è stato così bisestile da odiarlo e dimenticarlo in fretta. In fin dei conti un anno trascorso senza troppi affanni ed acciacchi va a collezionare il passato mentre del futuro devo solo pensare che porti salute, benessere, serenità a me e a tutti i miei cari. Sarebbe troppo aspettarsi la pace nel mondo, per cui a tutti auguro un anno nuovo senza attriti.
Il 2025 comincia per me con un gran botto: quota 70 che è sempre un bel traguardo. Vorrei come regalo che tra le due bisacce in spalla ci fosse un bilanciamento in modo da camminare in equilibrio, quella dei timori e speranze non si appesantisca oltre il consentito e quella dei sogni non si alleggerisca troppo. Comunque tra un anno saremo qui a farci le stesse domande, nutrire speranze e timori, fare sogni e scontrarci con la realtà. Carpe Diem, ecco cosa dicevano gli antichi ma sempre con un sorriso rivolto sia al passato che al futuro e con l’aiuto di qualcuno che sicuramente sta al di fuori, più in alto di noi. Affettuosamente Loredana
Cara Loredana. Grazie.
Che bell’articolo!
Scrivi benissimo, me l’aveva detto anche Bik e aveva ragione.
Spero di leggere presto un tuo nuovo articolo; è un augurio per me, ma lo è anche per te, perché vorrebbe dire che hai trovato un po’ di tempo per te, per fare una cosa che ti piace.
Buonanotte cara
Grazie, Rosanna.