L’India: un sogno realizzato e una nostalgia che non passa

Tramonto a Udaipur. India

I sogni troppo spesso si inseguono in uno spazio altro rispetto al nostro vissuto, a volte scompaiono al martellar del tempo e dell’esistenza.

Fatti di spirito, quando non si realizzano, possono diventare il piombo di cui sono fatte le catene, che rallentano il nostro incedere nel mondo.

Tutti abbiamo sogni e tutti ne abbiamo più d’uno, di grandezze diverse e con diverso destino. Nascosti in un cassetto o in fondo al cuore.

Le case di Jodhpur. Rajasthan

Uno dei miei, da sempre, è viaggiare e la vita mi ha fatto il dono di poterlo realizzare. Più volte.

Io, curiosa del mondo, ho sempre pensato che il viaggio fosse una forma alta di cultura, perché nessun viaggio ci lascia come ci ha trovati prima del suo compimento.

Si impara sempre tanto, del mondo, degli altri e – incredibilmente – ogni volta di sé.

Una tipica colazione indianaDi tutti quelli fatti, i viaggi in India sono stati la realizzazione di un sogno nel sogno.

Io, schizzinosa e al limite dell’ipocondria, preda favorita di ogni tipo di zanzara, mai avrei pensato che un giorno avrei visitato questo Paese, così affascinante e così poco adatto alle mie fobie.

Poi un viaggio improvviso di lavoro ha svegliato la viaggiatrice che è nata con me e che domina ogni mia remora e mi spinge a vincere le mie paure, perché una valigia è per me il più forte dei richiami. E così sono partita, piena di eccitazione e farmaci e repellenti di ogni tipo.

Madurai, Tamil Nadu, India meridionale

Ma ancora non sapevo né immaginavo che quello sarebbe stato IL viaggio.

Dunque non uno dei tanti, ma quello per il quale avrei sempre portato con me quei luoghi.

Un’esperienza vissuta con un’intensità mai provata prima e non so spiegarne bene la ragione, forse perché ce n’è più d’una e fra queste certamente l’aver visitato un luogo dell’immaginario dell’infanzia, il fatto che tutto sia stato perfetto e magico, ma anche l’aver sperimentato una tangibilità totalmente lontana dalla mia quotidianità da raggiungere una dimensione quasi irreale.

E cosa c’è di più irreale di un sogno e, in quel momento, più reale di un sogno vissuto?

Forte Mehrangarh, Jodhpur, RajasthanIl fatto è che ognuno ha dei luoghi che porta nel cuore, per un motivo o per l’altro. L’India per me è il Paese dove però io il cuore l’ho proprio lasciato.

Due lunghi viaggi, in cui ho avuto modo e tempo per scoprire che l’India è un susseguirsi di estremi, che ti travolgono in una successione schizofrenica. Non hai il tempo di fartene una ragione, perché è un’onda incessante in un alternarsi infinito di inondazione e risacca.

L’India è uno stordimento di odori e colori e ti manca ancor prima di lasciarla.

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