L’arte del regalo

Esiste anche un’arte del regalo. Sembra la cosa più ovvia e banale del mondo fare un dono, ma non lo è.

Il regalo ci rappresenta e ci definisce. Nel primo caso quando lo doniamo e nel secondo quando lo riceviamo.

Lo scambio di un dono è un momento preciso di relazione fra due (o più) persone.

  • Chi lo fa

Il regalo ci rappresenta, perché racconta della nostra generosità e del nostro buon gusto.

Nel momento in cui noi scegliamo un dono stiamo spendendo oltre che il nostro denaro anche il nostro tempo: entrambi hanno un proprio valore intrinseco, che chi lo riceve dovrebbe apprezzare.

Nel farlo considereremo innanzitutto la persona che lo riceve e quindi i suoi gusti – se li conosciamo –  e poi le nostre possibilità economiche.

Parliamo di Natale, quindi mi limito a considerare questa circostanza. Dei doni fatti a mano ho già detto, dunque considero quelli che si acquisteranno.

Un regalo dovrà mettere d’accordo nel migliore dei modi i gusti di chi lo riceve e il portafogli di chi lo fa.

Se non conosciamo bene il destinatario del nostro dono, si potrà pensare a qualcosa che generalmente viene offerto: vini o liquori, fiori o piante, dolciumi, tanto per rimanere sul vago. Il nostro gusto potrà poi guidarci nella scelta specifica, ma è bene evitare di essere troppo originali o di scegliere “vistose” confezioni: la sobrietà è sempre la scelta migliore.

In tutti gli altri casi, le possibilità sono infinite: quando conosciamo la persona a cui donare, sarà più facile scegliere.

Molti, da un po’ di tempo a questa parte, tengono un quaderno dei regali, ce ne sono diversi in vendita e sono essi stessi oggetto di doni. In essi si appuntano i regali fatti, quando se ne devono fare un buon numero e non si vuol correre il rischio di regalare due volte la stessa cosa. Può essere un’idea simpatica sia acquistarli per sé che regalarli: ce ne sono per tutte le tasche.

Non riducetevi all’ultimo momento, perché l’ansia del tempo contato vi farà scegliere e spendere male. L’ideale è cominciare con largo anticipo, i regali saranno più meditati e probabilmente più indovinati.

State attenti che non rechino il prezzo: sotto le Feste c’è una tale confusione, che nella fretta di fare confezioni alla commessa può sfuggire.

Non fate sapere a chi riceve il regalo quanto avete speso, nemmeno con vaghi commenti: se pensate che non sia in grado di capirne e apprezzarne il valore, comprate altro.

  • Chi lo riceve

Un regalo ci definisce, perché se diamo valore solo ai regali costosi o solo se provienti da determinate persone, noi ci saremo palesati e non nel migliore dei modi.

Bisogna essere grati di ogni gesto gentile, perché nella vita nulla è dovuto.

Qualcuno ci ha fatto un regalo solo perché si è sentito in obbligo di farlo? D’accordo, non sarà fra i doni che più apprezzeremo, ma comunque ha speso tempo e denaro per farcelo.

Ci hanno regalato una cosa orrenda? Capita, troveremo allora il modo di non offendere chi ce l’ha donata né di imbarazzarlo. Sicuramente ci asterremo dal fare commenti inopportuni o sgradevoli.

Chi dimostra indifferenza per un dono meriterebbe di non riceverne. Lo penso davvero. Ancor più se quel regalo è fatto col cuore ed è stato messo da parte, dimenticato o non aperto.

Una persona gentile la riconosci anche da come accoglie un regalo.

A voi farebbe piacere che qualcuno non si curasse di un dono da voi fatto magari con tanto entusiasmo? Non credo, quindi ricordatevene quando aprirete i vostri regali.

Se il dono vi viene recapitato, ringraziate subito, perché sono giorni concitati per i negozi e chi acquista vuol essere certo che il regalo sia arrivato a destinazione.

Anche la solerzia nel rispondere racconta dei nostri modi: in fondo le buone maniere non sono altro che il riguardo che noi riserviamo al prossimo.

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