Lovers di Matteo Vicino – ora nelle sale – è un film che ha già vinto parecchi premi in giro per il mondo.

È una pellicola indipendente, che non racconta una storia, ma quattro pur non essendo un film ad episodi nel senso classico.

Quando sono uscita dalla sala avrei voluto fermarmi ad intervistare gli spettatori per sondarne le reazioni tanto l’ho trovato particolare.

In verità direi che è più ben scritto che girato da Vicino, che ne ha composto anche la colonna sonora.

In quanto agli attori, tra i quattro bravi protagonisti spicca Primo Reggiani, che dimostra un talento che sa di esperienza e padronanza delle proprie capacità. Lo affiancano Margherita Mannino, Antonietta Bello e Luca Nucera. In ogni storia ritroviamo poi il bravissimo Ivano Marescotti in un piccolo cameo.

Interessante davvero il dipanarsi delle quattro brevi vicende, che si avvitano in una circolarità senza fine, in cui i quattro attori escono dai loro personaggi per entrare in altri nella storia successiva, componendo e scomponendo le due coppie protagoniste per poi formarne altre ad ogni racconto.

In Lovers si esprimono di certo molte facce del non amore.

Non so cosa ne pensi il regista – nel presentare il film non lo ha rivelato – ma ciò che si racconta non direi che siano aspetti o esempi di cosa possa essere l’amore, quanto piuttosto la sua assenza o negazione.

Quindi il titolo coglie nel segno la propria traduzione letterale: il film parla di amanti e quindi di coppie e di come l’amore spesso sia altrove. In barba all’etimologia.